Nonostante le raccomandazioni dell’addetta alla biglietteria Jadrolinia che ieri ci invitava ad optare per il traghetto per Lastovo delle 9.30 di mattina piuttosto che per quello da noi originariamente scelto delle 13.45 (che, a suo dire, sarebbe stata presumibilmente pieno), decidiamo di prenderci il rischio e trascorriamo la mattina a Korcula. Facciamo colazione con un squisito e oblungo dolce alle mele per poi rivedere le parti più caratteristiche di questo grazioso paese. Attraversiamo tutta l’isola e arriviamo al porto a Vela Luka con un paio di ore di anticipo rispetto alla partenza del traghetto, certi in cuor nostro che siano ampiamente sufficienti per assicurarci l’imbarco. E qui l’amara sorpresa: il piazzale è già completamente pieno di macchine, camion e camper e veniamo bloccati all’entrata in quanto i posti sono esauriti. Cerchiamo di capire come sia possibile che tutta questa gente sia diretta a Lastovo, isola alquanto remota e poco turistica, ma poi ci viene fumosamente spiegato che la maggior parte dei mezzi in coda è in realtà diretta a Spalato. Gli strani giri dei traghetti croati!
La chance che ci rimane è unicamente quella di attendere la corsa delle 20.45. A questo punto ci si apre la giornata e ci spingiamo oltre Vela Luka per raggiungere la baia di Gradina dove abbiamo la fortuna di trovare un piccolo approdo al mare con anche alle spalle un’ombrosa pineta; questo ci consente di trascorrere l’intera giornata tra mare e la frescura sotto gli alberi. Ci concediamo per il pranzo due simil-tiropite con formaggio e spinaci oltre all’immancabile frutta. Ci trastulliamo fino al tardo pomeriggio per poi presentarci alle ore 18 (a buon conto!) all’imbarco dove Otti rimarrà a lungo l’unica e sola macchina presente sul molo: ironia della sorte! Dopo esserci gustati due pizze con birre annesse (ormai il Muslo ne è un estimatore!), ci rechiamo all’imbarco dove troviamo già alcuni disperati in fila per il traghetto delle 6.15 di domani mattina per Spalato… poverini! Intanto ci godiamo il suggestivo tramonto dall’isola di Korcula per poi imbarcarci insieme a pochi intimi e raggiungere la nostra isola intorno alle 22.30. Riusciranno a questo punto i Musli a trovare il faro di Struga nella buia notte ‘lagostina’?
Scendiamo dal traghetto e, nel buio, troviamo l’unica indicazione che porta al paese di Lastovo. Sono una decina di chilometri in cui non si vedono né luci né insediamenti umani; solo pini e rocce inquadrate dai fari di Otti. La Musla ha quasi un po’ paura. Raggiungiamo il bivio che ci porta a Skrivena Luka e dopo circa 7 km, sempre nel nulla, ecco una piccola indicazione per Struga dove sappiamo esserci il faro. Dopo poco inizia una sterrata che si inerpica pesantemente mentre attorno a noi il paesaggio diventa più brullo e roccioso: quasi uno scenario da film dell’orrore! Ultimo tratto ancor più dissestato ed ecco apparire la sagoma del faro con il suo fascio di luce. Un’immagine davvero affascinante con un che di spettrale. Nel buio più totale scendiamo dalla macchina e intravediamo la sagoma di un cane (che già la Musla si immagina feroce e aggressivo) e un cancelletto di entrata. Osiamo aprirlo e qui facciamo un salto per la paura in quanto ci troviamo di fronte l’immagine di un uomo con una pila in mano, scalzo, a torso nudo e con una massa di capelli arruffati: è il guardiano del faro!! Ci accoglie abbastanza scorbuticamente e ci porta verso il nostro appartamento. Non siamo gli unici ospiti: vi è anche una coppia di Slovacchi che, al nostro arrivo, ci fissa dal buio della panca di fronte al faro. Siamo molto stanchi e riusciamo ad intravedere solo il letto ma siamo rapiti dal silenzio e dalla miriade di stelle che ci circonda.
Itinerario: Lumbarda – Vela Luka – Ubli (traghetto) – Faro di Struga (Km. 67)
Pernottamento: Faro di Struga (un’esperienza, almeno una volta nella vita, da fare assolutamente!)