La mattina ci svegliamo con un tempo davvero inclemente… minaccia pioggia e tira vento anche se il cielo si presenta molto vario e se vogliamo affascinante, con gruppi di nubi che si spostano velocemente a confondersi con altre più lente, con tonalità di grigi molto particolari. Dopo la colazione ci dirigiamo alla prima tappa della giornata, San Giovanni Rotondo, famoso nel mondo per ospitare le spoglie di San Pio da Pietrelcina, frate cappuccino vissuto a lungo nell’omonima città. Qui troviamo la pioggia che ci accoglie e una discreta folla di fedeli che girano dalle parti del Santuario per visitare e pregare il Santo. Per noi non risulta così intuitivo capire dove ci si trova e quali siano i percorsi da seguire per raggiungere la salma del Santo. Scopriamo che in realtà esiste una seconda chiesa molto grande, architettata da Renzo Piano, che a noi pare una sorta di palazzetto dello sport. Senza essere irriverenti, pensiamo che la cripta della chiesa della vecchia Santa Maria delle Grazie e il suo annesso convento possano essere considerati posti più consoni alla memoria del santo e alla vita monastica e francescana da lui vissuta, piuttosto che l’attuale e moderna Chiesa di Sotto, riccamente ricoperta da mosaici e soffitti dorati, asettica, dove davvero si perde la sensazione della santità del Padre cappuccino. Ad ogni modo, dopo aver visitato il sito religioso che si trova alla periferia del paese, ci spostiamo verso la parte vecchia e lì troviamo un ristorantino davvero delizioso, ‘Fil & Max’, dove ci rifocilliamo con due piatti di pasta con pomodoro, pistacchi e formaggio davvero squisiti e un dolce sempre al pistacchio molto buono, soddisfatti anche per il prezzo davvero basso!
Riprendiamo il viaggio cambiando itinerario e puntando verso il mare di Manfredonia, più precisamente verso Siponto, dove visitiamo l’Abbazia di San Leonardo, complesso monastico fondato intorno all’anno Mille con un portale tra i più belli del pugliese, che si apre sulla facciata laterale; poi la Basilica di Santa Maria Maggiore, piccolo gioiello d’arte romanico-pugliese che dall’anno scorso, grazie a un originalissimo incontro tra archeologia e arte contemporanea, attraverso la costruzione di una struttura metallica reticolata, è tornata visibile l’antica chiesa romanica del XII secolo, che ora riappare a ridosso dell’attuale chiesa medioevale. Quasi un ologramma, un fantasma di una costruzione che non esiste più e di cui restano alcuni mosaici e la pianta. E’ uno spettacolo davvero unico e particolare, anche grazie all’assenza pressoché totale di visitatori al sito. Dopo le visite rientriamo a Vieste e al nostro alloggio per poi cenare ancora una volta al ‘Brillo Parlante’, più che altro per riassaggiare le bruschette e il caciocavallo e concludere con due panini giganti, uno ‘veggie’ e l’altro con la cotoletta, il tutto con due belle birre medie. Piatti sempre deliziosi!!
Itinerario: Vieste – San Giovanni Rotondo – Siponto – Vieste (Km. 187)