Ormai siamo abituati alle bizze del tempo australiano e quindi non ci stupiamo né ci deprimiamo quando, appena svegli, vediamo un cielo plumbeo e piovigginoso. Puntiamo a Ovest per raggiungere Arch, un’altra scultura creata dall’oceano insieme a London Bridge, un tempo piattaforma di roccia collegata alla terraferma e ora, a causa dell’erosione del mare, spuntone isolato nelle acque. Non ci stanchiamo della bellezza e degli scorci stupefacenti che la Great Ocean Road ci regala. Ritorniamo quindi sui nostri passi puntando nuovamente a Est per rivedere i Twelve Apostles, questa volta con la luce del mattino. Non rimaniamo delusi e continuiamo a scattare foto!
Il tempo migliora e questo ci permette di rivedere panorami mozzafiato: concludiamo che la GOR è uno dei luoghi più belli che abbiamo mai visitato, seconda solo, forse, alla Monument Valley! Durante il ritorno ci fermiamo prima ad Apollo Bay (e qui consumiamo in macchina, causa pioggia, ma di fronte all’oceano i soliti wraps, questa volta al camembert e brie!) e quindi a Lorna dove vi è in atto una manifestazione sportiva che, sulla spiaggia, coinvolge varie scolaresche. Scaglionati per fasce di età, i bambini partecipano a una corsa sprintando come demoni sulla sabbia, colorandola di una massa arancione (il colore dello sponsor!). Si respira una bella atmosfera, di famiglia e quotidianità, di serenità e condivisione: un popolo molto gioioso, quello australiano, certo aiutato, in questo caso, dall’immensa bellezza dei luoghi che ci circondano. Come al solito, facciamo qualche confronto con la nostra realtà (è inevitabile) e ci sembra che qui la qualità della vita sia assai migliore!
C’è rammarico nel tornare verso Melbourne e privarci dell’unicità di questi luoghi e della loro natura selvaggia. Dopo oltre 300 chilometri, Melbourne ci accoglie con il suo imponente skyline arricchito da un cielo irlandese. Fatichiamo abbastanza a raggiungere il nostro hotel, sito nel quartiere italiano di Carlton: non si può dire sia l’Hilton, ma è tranquillo e proprio di fronte vi è la fermata del tram. Dopo esserci sistemati, ci dirigiamo alla ricerca di un ristorante nell’arteria principale dell’isolato, ossia Lygon Street e qui, come già notato in Sydeny Road, sono ben visibili gli esercizi commerciali dei nostri connazionali espatriati. Le due strade sono un susseguirsi di negozi e ristoranti mentre, nelle vie laterali, regna il silenzio e la tranquillità tra le villette basse con giardino. Qui le case sono poco pretenziose, spesso in legno e talvolta non molto curate; siamo ben lontani dallo scintillio che evocano i grattacieli del CBD (Central Business District) all’orizzonte. Dopo aver già camminato molto inizia anche a piovere e quindi capiamo che è il momento di cenare: entriamo in un ristorante italiano, ‘La Taverna’, nostalgici dei sapori di casa. Dopo una bruschetta pomodoro e basilico, la Musla si gusta un piatto di rigatoni al pesto e il Muslo amatriciana. Gnummy! Facciamo ritorno al nostro loculo saltando al volo sul tram 8 che sembra correre come una scheggia impazzita per le strade di Melbourne.
Itinerario: Port Campbell – Melbourne (Km. 321)