Di buon ora ci mettiamo in cammino per raggiungere Cockle Creek, la méta finale della nostra giornata. Il tempo è in continua evoluzione, come sempre da queste parti: si passa dalla pioggia fitta al sole splendente nel giro di pochi minuti, quindi è inutile fare delle previsioni, prendiamo quello che viene! Sul percorso facciamo una deviazione all’Hartz Mountains National Park, patrimonio dell’Unesco, che si trova a circa 900 mt. di altezza. Qui la vegetazione è decisamente fitta e molto rigogliosa; ci addentriamo nella foresta pluviale per arrivare a un punto panoramico sulla valle sottostante davvero spettacolare! Ci spostiamo poi verso il Big Tree, un enorme Eucalipto Reale dall’altezza di 85 metri e il diametro del tronco di 6! Al suo cospetto noi sembriamo minuscoli…!
In tarda mattinata puntiamo a Sud e raggiungiamo la parte più selvaggia e solitaria del nostro viaggio; qui infatti siamo nel punto più meridionale dell’intera Australia! E’ nostra intenzione raggiungere South East Cape, punto estremo di questa terra. Ci incamminiamo lungo il percorso che scopriamo essere di 15 km in andata e ritorno. Ci rendiamo subito conto che le recenti piogge hanno creato acquitrini e fango sul sentiero e impieghiamo parecchio tempo per precorrerne una minima parte. Questo, unito agli acciacchi della Musla, al tempo in peggioramento e alla non completa dotazione impermeabile del nostro abbigliamento, ci persuade a ritornare sui nostri passi e rinunciare all’impresa, non senza un pizzico di rammarico! Ma le pesanti piogge che poi si scatenano ci danno ragione e ci convincono che è stata una saggia decisione.
Dopo l’esperienza di ieri, oggi il pranzo è decisamente scarso: una mela, un pugno di ciliegie e una banana! Nonostante questo la Musla accusa nausea da mal d’auto a causa delle numerose sterrate e della strada particolarmente a curve. Infatti, nel ritorno a Hobart dobbiamo fermarci per far riprendere conoscenza alla ‘citata’, in quanto vicina alla riproposizione della frutta!! Il tempo peggiora visibilmente e la pioggia in parte rimuove lo spesso strato di fango color rame che Tassie ha accumulato durante le sterrate di oggi. Forse così eviteremo di portarla all’autolavaggio anche questa volta!!
Rientriamo nel tardo pomeriggio in hotel e finalmente ci rilassiamo un poco dopo aver percorso quasi 800 km. in due giorni.
Ceniamo divinamente da ‘Angelo’, un ristorante italiano gestito da un figlio di emigrati molisani; il menù dei Musli prevede un antipasto di ottima pizza margherita, tagliatelle alla panna, spaghetti alla puttanesca e una bella bottiglia di vino rosso Pinot della Tasmania di ben 14,2 °C che viene seccato serenamente. Angelo è molto cordiale con noi e desideroso di scambiare qualche parola in italiano; alla fine ci offre una sambuca e ci saluta con molta affabilità. Grande nostalgia dell’Italia da parte di questi nostri connazionali lontani…
Itinerario: Hobart – Hartz Mountains National Park – SouthWest National Park – Cockle Creek – Hobart (Km. 244)
Pernottamento: Best Western Blue Hills Motel (ora non più Best Western – ok)