Ci svegliamo e, come al solito(!!), diluvia! Davvero strana questa condizione meteorologica in una landa che immaginavamo secca, arida e desertica. Per fortuna in questi tre giorni, dribblando temporali e nuvolosità, siamo riusciti ad ogni modo a fare le escursioni che avevamo in mente. Non ci resta che fare le valigie, la colazione e qualche piccolo acquisto finale e poi dirigerci all’aeroporto a consegnare Pradie, che ci ha accompagnato per ben 826 chilometri. Breve considerazione: questi giorni ad Ayers Rock sono stati un salasso dal punto di visto economico che vogliamo in qualche maniera sottolineare; al di là del volo, prenotato nello scorso aprile all’interno di un pacchetto di otto voli della Virgin, le tre notti sono costate ben $ 1.050 (circa € 790), il noleggio e la benzina di Pradie $ 850 (circa € 640), i pasti e le entrate al parco $ 360 (circa € 270), calcolando che siamo stati su standard medio di alloggio e ristoranti! Insomma, questa tappa andrebbe valutata attentamente sia dal punto di vista economico sia da quello dell’effettiva importanza turistica.
Ci aspetta l’ultimo volo con Virgin prima della traversata transoceanica con Emirates; al check in troviamo una zelante hostess che inizia a questionare sul peso dei nostri bagagli, ovviamente ampiamente al di sopra dell’indicato. Se la prende soprattutto con i trolleys che ci fa aprire e parzialmente svuotare per riportarli a un peso consono. Così i Musli si ritrovano ad imbarcarsi come profughi con al seguito sacchi di vestiti e scarpe! Dobbiamo quindi pensare che in tutti i precedenti sei voli Virgin ci è andata davvero bene! Arriviamo a Sydney nel tardo pomeriggio e dopo aver lasciato le valigie nell’hotel presso l’aeroporto prendiamo il treno che ci porta a Circular Quay, la parte più viva della città. Dobbiamo dire che dopo i quattro giorni passati sotto la pioggia ad inizio viaggio oggi Sydney ci appare notevolmente diversa; sarà che noi siamo meglio predisposti e già anche un filo malinconici per l’imminente partenza, sarà che il tempo è stupendo e l’aria tiepida, sarà che l’atmosfera che si vive al crepuscolo è di divertimento e spensieratezza, sta di fatto che ci innamoriamo del Sydney Harbour! Ci mischiamo alla moltitudine festante e chiassosa per infilarci nel quartiere più vivo, the Rocks e qui un mercatino ci accoglie con numerose bancarelle e parecchi locali peraltro strapieni di gente. Insomma, una contagiosa festa collettiva che ci fa stare davvero bene!
Ceniamo da ‘Appetito’, un ristorante italiano lungo la chiassosa George St., che offre una cucina davvero deliziosa; apprezziamo anche del vino locale piuttosto corposo e questo ci aiuta a far passare quel velo di malinconia che ci accompagna dalla partenza del mattino da Ayers Rock. Non ci facciamo mancare neanche il dolce, due cannoli siciliani acquistati da una delle bancarelle del mercato. Ci fermiamo un attimo ad osservare la gente che passa: un miscuglio di razze, lingue e modi di vestire, che donano a questa città un carattere davvero unico. Vorremmo fermarci in città ancora per qualche giorno ma ormai, it’s too late! Torniamo mestamente al ‘loculo’ del nostro hotel e, dopo aver riposato per qualche ora, nel cuore della notte un distinto autista della Emirates ci viene a prendere per portarci in aeroporto. Siamo piuttosto giù di corda ma non vediamo l’ora di sperimentare la Business Class!
Itinerario: Ayers Rock => Sydney