Il nostro perenne oscillare tra due realtà di vita assai diverse tra loro (quella milanese – per nascita e per necessità lavorative – e quella varesotta, per scelta consapevole di vita e di frequentazioni) comporta non pochi sforzi in termini economici, di organizzazione, spostamenti etc. ma ci fa dono di un’attitudine preziosa e non comune, la capacità, cioè, di guardare sempre con occhi nuovi e da ‘turista’ qualsiasi posto in cui ci troviamo, in primis i luoghi che dettano la nostra quotidianità, Milano e la Valcuvia.
Siamo scappati da una città che ci ha sempre soffocato con il suo cemento e la sua frenesia, spostandoci in una realtà più vicina al nostro bisogno di spazi ampi e di un rapporto più stretto con la natura, alla ricerca del nostro piccolo paradiso terreno. Ora che finalmente ne godiamo per buona parte della settimana, abbiamo fatto pace con Milano, trovando un nuovo equilibrio con la nostra città natale. Non la viviamo più come una gabbia da cui fuggire appena possibile bensì come un’opportunità da apprezzare per i pochi giorni della settimana che qui trascorriamo.
Probabilmente anche la nostra propensione al viaggiare ci aiuta a vivere le nostre realtà di vita quotidiana come un viaggio infinito, in cui fare confronti tra i vari luoghi che abbiamo finora visitato e a cogliere, di ogni posto, le sue caratteristiche positive.
Ne è l’esempio la serata appena trascorsa con una coppia di nostri amici non milanesi nel pieno della movida della rinnovata zona di Porta Nuova; tra l’altro siamo nella settimana del Salone del Mobile, periodo in cui la città letteralmente impazzisce e vibra di un’energia palpabile in ogni angolo di strada, seppur con l’inevitabile caos in termini di traffico etc.
Complice un tramonto dai colori stupendi, passeggiamo in piazza Gae Aulenti e dimentichiamo tutta l’intolleranza che, negli anni, abbiamo accumulato per Milano: il cielo terso e l’atmosfera vivace che si respira, ci fanno pensare che potremmo essere in un qualsiasi altro luogo europeo da noi amato come Barcellona, Londra o Amsterdam. Col progetto Porta Nuova è stato certamente donato un volto rinnovato alla nostra città, un nuovo ed eccezionale polo di attrazione per milanesi e turisti.
Orientarci tra le varie proposte culinarie che offre la zona è compito arduo, anche per due autoctoni… ci affidiamo dunque alla rete e decidiamo di provare il ristorante ‘MICS’ in via Maroncelli: scelta azzeccatissima! E’ un locale che propone, a prezzi relativamente convenienti per la zona in cui ci troviamo, sfiziose prelibatezze della cucina romana in piccole porzioni: dalle pizze agli strufoli, dalle patate al cartoccio rivisitate a bruschette e frittini. La contagiosa allegria e simpatia del personale non fa che aumentare la piacevolezza della nostra cena! Posto davvero consigliato in cui meditiamo di tornare a breve.
La nostra serata turistica prosegue verso quello che è diventato ormai un classico del panorama culinario della zona: ‘Eataly’. Alcuni lo amano, altri lo criticano: noi, ogni volta che lo visitiamo, ne restiamo entusiasti e ne usciamo orgogliosi per le eccellenze che la tradizione italiana riesce a produrre… fare almeno qualche piccolo acquisto è davvero irrinunciabile!