Oggi, a posteriori, è da noi considerata la giornata ‘top’ della vacanza. Dopo una deliziosa colazione nel nostro hotel che, va specificato, è davvero meraviglioso e pervaso da profumi di essenze che ti avvolgono appena metti piede nella hall, saltiamo (nel vero senso della parola vista l’altezza della macchina) sulla nostra Sequoia e ci dirigiamo a sud di Salalah. Inizialmente il tracciato è desertico e lungo il percorso facciamo la prima vera conoscenza ravvicinata con un gruppo di cammelli che, pacifici, pascolano nel fondo di un wadi, vicino al suo estuario sul mare.
Avevamo certo già accarezzato il cammello del beduino nel deserto, ma ora è particolarmente emozionante vedere questi animali, per noi esotici, tutti insieme, grandi e piccini, nel loro ambiente naturale! Di lì a poco ecco apparire la spiaggia più famosa intorno a Salalah, Mughsail Beach: è un lungo tratto di mare dai colori smeraldi che contrastano col bianco della sabbia e il rosso ruggine della roccia delle imponenti montagne che la sovrastano; davvero un paesaggio suggestivo! Benché sia considerata l’attrazione turistica più famosa della regione del Dhofar, è meravigliosamente deserta, nonostante offra anche delle specie di graziose casupole in muratura che permettono di fare pic-nic all’ombra riparati dal vento e dal sole. La strada si inerpica quindi sulla montagna; scavata nella roccia e tracciata praticamente a picco sul mare, regala splendide vedute da ambo i lati. Vi sono spiagge a dir poco incantevoli, che dall’alto mostrano fondali trasparenti di acqua verde smeraldo e sabbia bianchissima; peccato che siano irraggiungibili se non con percorsi alquanto difficoltosi a piedi sulle rocce a strapiombo sul mare!
Proseguiamo verso sud in direzione del confine con lo Yemen (che da qui dista poco meno di cento chilometri) e, dopo numerosi tornanti, curve a gomito, salite e discese con grandi pendenze, raggiungiamo sulla sinistra la deviazione da cui diparte una sterrata di qualche chilometro verso Al Fazayah Beach. È un litorale di sabbia bianca incontaminata, lungo circa 5 chilometri con acque limpide e un paesaggio mozzafiato sullo sfondo. E’ l’apoteosi, anche perché ci rendiamo conto di essere da soli in una sorta di paradiso terrestre; ci incantiamo a osservare questo spettacolo per diverso tempo e poi scattiamo decine di foto, quasi ipnotizzati dalla bellezza del luogo. Nella nostra vita abbiamo visto molte spiagge, dalla Florida all’Australia, dalle Canarie alla Grecia, dalla Croazia alle coste italiane… ma questa per noi rappresenta davvero il top! Ci fermiamo qualche ora per farci due lunghi bagni in un’acqua dalla temperatura perfetta e dal colore indescrivibile e godere di questi colori quasi abbaglianti che rimarranno per sempre impressi nei nostri occhi! Passeggiamo lungo la spiaggia con la sensazione di essere sopravvissuti in un’isola deserta e abbandonata. Controvoglia e a malincuore abbandoniamo questo luogo incantato per poterci dissetare e approvvigionare di cibo; lungo la sterrata ci voltiamo per un ultimo sguardo a questo luogo che ci ha rubato il cuore e, quasi a salutarci, ecco alcuni delfini nuotare e saltare a pochi metri dalla riva! Ripensando a tutti gli sforzi fatti in motoscafo nella gita a Bandar Al Khayran per intravedere da lontano una loro pinna, capiamo che certe immagini arrivano quando meno te lo aspetti! Ripresa la strada, poco dopo ci fermiamo a pranzare in un bar a picco sul mare, all’inizio della spiaggia di Mughsail visitata in precedenza; poi trascorriamo ancora un’oretta a fare foto e a passeggiare sulla lunga striscia di sabbia. Questo si rivelerà fatale per la nostra pelle che, senza nemmeno rendercene conto, porterà i segni del caldo sole omanita nei giorni successivi!
Riprendiamo poi la macchina per tornare a Salalah dove attraversiamo la curatissima zona militare e governativa della Sultan Qaboos Street (dove si trova anche una residenza dello stesso sultano) che confina, in modo contrastante, con l’aerea decadente e un po’ degradata del souq; ci aggiriamo per i negozietti che, come già osservato, sono raggruppati per settore merceologico: da una parte i venditori dei classici cappellini omaniti ricamati a mano, dall’altra negozi di pashmine, da una parte i venditori di incenso, dall’altra quelli di essenze e profumi. A ogni passo che facciamo, veniamo salutati e invitati a comprare la mercanzia in esposizione; acquistiamo alcuni sacchetti di incenso, un incensiere e alcuni foulard. In una comica scena, tra l’altro ripresa dalla Musla con la videocamera, il Muslo viene agghindato con un uno di questi tessuti intrecciato a formare di turbante alla moda omanita!
Dopo la sessione di shopping, ci godiamo il tramonto sulla sterminata spiaggia di Salalah, sotto alcune palme scenografiche in mezzo alle quali gli omaniti non si fanno problemi ad entrare direttamente coi loro suv! Anche qui notiamo la poca importanza data al mare e alla sua vicinanza: dietro alla spiaggia, infatti, vi sono numerose case degradate e tutta la zona risulta poco curata e sporca; se pensiamo a quanto valga in Italia anche solo uno spicchio di vista mare capiamo quanto diverso sia il Paese in cui ci troviamo! Facciamo ritorno in hotel mischiandoci al traffico locale nella zona a più alta densità di case e negozi, intorno ad Al Ghubayra Street; qui le grandi arterie vengono sostituite da brulicanti vie commerciali con un impressionante numero di insegne luminose dei moltissimi negozi di vario tipo che rimangono aperti fino a tarda sera! In questo Salalah ci sembra più viva e con una propria identità di città rispetto a Muscat che, invece, ai nostri occhi appare un insieme di agglomerati uniti dai vialoni a tre corsie. Dopo una rigenerante doccia, approfittiamo della vicinanza del Gardens Mall (l’hotel ha addirittura una porta che lo collega direttamente al centro commerciale!) per fare un giro per negozi e cambiare un po’ di euro. L’offerta commerciale è spropositata; per curiosità visitiamo l’immenso Carrefour e notiamo, non senza un pizzico di rammarico, che la globalizzazione è arrivata anche qui: marchi italiani (addirittura due tipi di panettoni!) e globali accostati a specificità del luogo quali lo scenografico angolo delle spezie. Per fortuna, tra i negozi, vi è anche una parte dedicata all’artigianato locale – una sorta di souq moderno – e soprattutto un vasto numero di profumerie di essenze locali; abbiamo capito che per gli Omaniti il profumo è una questione importante, quasi un’ossessione. Per coronare questa giornata stupenda, decidiamo di regalarci una cena all’‘Al Mina Restaurant’, all’interno del fastoso e rinomato Al Baleed Resort, in cui, pochi giorni fa, soggiornavano i nostri compatrioti Costacurta/Colombari. Il posto è davvero splendido e si affaccia direttamente sulla spiaggia di sabbia privata; l’architettura moderna è arricchita da una sapiente illuminazione e da spettacolari giochi d’acqua di infinity pools. Ceniamo a buffet con piatti della cucina internazionale e dolci della tradizione araba: data la particolarità della serata, decidiamo di concederci anche due calici di vino rosso (cileno), dopo l’astinenza da alcolici che durava ormai… dal 2017! Una giornata davvero indimenticabile!
Itinerario: Salalah – Mughsail Beach – Al Fazayah Beach – Salalah (Km. 100)
Pernottamento: Salalah Gardens Hotel