Il nostro hotel, essendo direttamente sulla Sheikh Zayed Road, risulta un po’ rumoroso ma è tatticamente posizionato a poche decine di metri dalla fermata di Financial Street della linea metropolitana rossa che porta direttamente ad Expo. Insieme a una moltitudine di gente che si muove per lavoro e che, a poco a poco, scende alle varie fermate ci accomodiamo sul treno che, di per sé, vale il viaggio in quanto è sopraelevato e regala belle viste sulla città. Arriviamo prima dell’apertura dei vari padiglioni (prevista per le 10) ma comunque ci è consentito entrare: memori delle infinite code di Milano Expo2015 qui è tutto molto veloce e organizzato. La prima impressione che abbiamo è di una struttura piuttosto simile a quella di cinque anni fa: il cuore dello spazio espositivo è la cupola Al Wasl Plaza, dove la sera si svolge uno scenografico spettacolo di luci e da dove dipartono poi i vari petali tematici con i padiglioni delle nazioni.
Come avevamo già fatto a Milano, abbiamo predisposto una sorta di “piano militare” per visitare il maggior numero di padiglioni possibile e soprattutto non perdere quelli che abbiamo evidenziato sulla nostra mappa e che risultano essere i più spettacolari. Riusciamo a mettere la spunta su ben 20 spazi espositivi! Quasi tutti hanno in comune l’uso di ologrammi e grandi schermi led, nulla di particolarmente nuovo se pensiamo che le stesse tecniche erano stte utilizzate già cinque anni fa! Alcuni si possono dimenticare (UK – forse il più brutto! – Libano, Bahrein, Cina, Malta, India, Grecia), altri si concentrano sulla promozione turistica (Pakistan, Indonesia, Colombia, Arabia Saudita, Palestina) mentre altri hanno caratteristiche che si fanno ricordare: Austria (una struttura in legno a riprodurre il sistema dei camini d’aria arabi che poco ci azzecca con la nazione ma che un posto in cui sedersi e rilassarsi), Marocco (sette piani in legno con un’infinità di spezie), Svizzera (in cui si cerca di riprodurre la nebbiolina delle Alpi Svizzere nebulizzando goccioline d’acqua che rendono crespi i capelli della Musla, con suo estremo disappunto), Israele (coinvolgente con ologrammi che cantano e ballano e un deejay in carne ed ossa), Stati Uniti (qui ci si riposa un po’ le gambe visto che una passerella mobile conduce il visitatore nelle varie stanze fino ad arrivare all’ultima sala dedicata all’innovazione spaziale, davvero spettacolare), Emirati Arabi (struttura esterna meravigliosa, disegnata da Calatrava con un soffitto mobile di pannelli solari; dentro suggestive dune di sabbia con frasi rappresentative e poi un cinema con uno schermo maestoso dove viene proiettato un filmato di animazione… forse ci aspettavamo di più, visto che ricordiamo ancora con emozione il loro padiglione a Milano), DP World (grandioso, con un anfiteatro in cui si svolge un accattivante spettacolo di luci ed effetti speciali). Visitiamo ovviamente anche il padiglione Italia: fuori la struttura è meravigliosa e vedere sventolare il tricolore ci fa davvero battere il cuore… all’interno, a nostro parere, si poteva fare meglio, visto che a fatica riusciamo a trovare un filo logico alle esposizioni proposte.
Sfiniti dalla giornata, terminiamo la visita con una cena al ristorante greco dell’omonimo padiglione… sapori mediterranei, sempre i benvenuti!
Itinerario: Expo 2020
Pernottamento: Gevora Hotel