Dopo una sveglia all’alba (il nostro aereo parte da Orio alle 7.30!), atterriamo sul suolo inglese accompagnati dall’immancabile pioggerellina anglosassone e da una fitta coltre di nubi. Ritirata, non senza difficoltà, la nostra fiammante Polo nera che ci accompagnerà per tutto il viaggio, il Muslo inizia a rientrare in sintonia con la guida a sinistra e soprattutto con il verso delle rotonde stradali, punti sempre critici da affrontare subito dopo essere sbarcati in terra straniera con guida diversa dalla nostra! Ci inoltriamo nella contea del Somerset, iniziando a percorrere la A38 in direzione di Cheddar e subito siamo circondati da un paesaggio da favola: dolci colline si alternano a prati verdissimi sui quali brucano le onnipresenti pecore e mucche. Giunti a Cheddar, il tempo peggiora, la pioggia si fa insistente e quindi decidiamo di proseguire, saltando la visita programmata alla Cheddar Gorge, una profonda gola ricca di caverne e passeggiate: il paese è anche carino ma il prezzo fisso di cinque sterline per parcheggiare anche solo cinque minuti ci fa desistere definitivamente!
Proseguendo verso sud, per fortuna il tempo si fa più clemente e ci consente di ammirare la bellezza del paesino di Wells, noto per la sua splendida cattedrale in stile gotico inglese intitolata a Sant’Andrea, che ovviamente visitiamo; inoltre vanta un bel centro storico (oggi è anche giorno di mercato!) con curatissime casette colorate e la solita ‘main street’ pedonale ricca di negozi e pub. Siamo subito affascinati dall’atmosfera rilassata che qui si respira e stupiti di quanto presenti siano gli elementi caratteristici della ‘British countryside’: molte persone indossano abbigliamento casual country, compresi i tradizionali stivali di gomma, e nella maggioranza dei casi non manca mai la compagnia di un cane, di razza labrador soprattutto. E’ un’atmosfera davvero unica, che ti porta a pensare a quanto devono vivere sereni gli abitanti di queste terre!
Percorriamo una decina di chilometri e raggiungiamo Glastonbury, celebre per i resti della sua abbazia, per le numerose leggende legate alla Glastonbury Tor (una torre che svetta in cima ad una collina) e infine per il festival di musica pop/rock che si svolge ogni anno nel vicino villaggio di Pilton. Dopo un frugale pasto al ‘Truckle of cheese’ a base di formaggi locali, confetture e sfoglie salate, ci immergiamo nel misticismo, a dire il vero un po’ ‘pompato’, delle vie della cittadina: in molte vetrine sono presenti segni esoterici, ninnoli new age e libri di magia druida. Visitiamo i resti dell’abbazia, nel cui verdissimo parco si stanno volgendo revocazioni storiche di epoca medievale; usciti dalla città, scaliamo quindi l’irto pendio erboso che porta in cima alla ventosissima Glastonbury Tor (Tor è un termine di origine celtica che significa appunto collina) alla cui sommità si erge la Torre di San Michele. Alcune leggende situano qui la famosa ‘Avalon’ di Re Artù, posto in cui quest’ultimo sarebbe anche sepolto: sicuramente, a parte miti e leggende, da qui si ha una vista stupenda che spazia sulla verdissima campagna circostante! I Musli ne sono rapiti! Ultimo appuntamento ‘mistico’ di Glastonbury che non possiamo mancare è Chalice Well, un giardino in stile giapponese in cui si trova una fonte d’acqua ritenuta sacra e curativa: ha un colore rosso vivo perché ricca di ferro e, nonostante la sua temperatura gelida, ci ricorda molto le pozze di acqua termale visitate alle Azzorre. Il posto è quieto, silenzioso e gli inviti alla meditazione ricorrenti; la varietà di simboli religiosi e pagani presenti ci lascia un po’ perplessi: convivono insieme immagini di angeli, madonne e icone buddiste, gazebi sotto cui fare massaggi rilassanti e gong tibetani. Insomma, l’impressione è quella di un ‘minestrone’ new age anche se di un qualche fascino!
Torniamo alla concretezza dell’itinerario e, dopo aver sbagliato più volte strada, giungiamo a Winfrith Newburgh, un grazioso e minuscolo paesino formato da cottage dal tetto di paglia. Qui si trova il nostro B&B: la simpatica e gentilissima Sue ci accoglie insieme ai suoi numerosi animali domestici: due cagnolini affettuosissimi, un pacioso gatto polidattile (con sette ‘dita’ rispetto alle normali cinque – ma ci è stato spiegato che non è una malattia, bensì una caratteristica della razza, molto diffusa nel sud-ovest dell’Inghilterra), alcune galline che scorrazzano libere nel giardino e infine quattro pecore ciccione che, ci viene poi spiegato, sono ormai parte della famiglia e hanno come unica funzione quella di tenere bassa l’erba del prato dietro casa. Che bella accoglienza!
Non ci resta che finire questa bella giornata all’affollato Countryman Inn del paese: due birre gelate, delizioso formaggio brie fritto e garlic bread, una sorta di pasta ai quattro formaggi (scotta, ma c’era d’aspettarselo) e misto di carne. Good night!
Itinerario: Milano Orio al Serio => Bristol – Cheddar Gorge – Wells – Glastonbury – Winfrith Newburgh (Km. 123)
Pernottamento: The Glebe House (dolce B&B immerso nella campagna!) a Winfrith Newburgh