Oggi ci svegliamo con una coltre di nebbia degna di un racconto di Charles Dickens: come potremo affrontare la traversata verso l’Isola di Wight? Salutiamo Sue e tutti i suoi animalini con un misto di malinconia e gratitudine; il Muslo decide addirittura di affondare la sua tristezza nel classico British breakfast, composto da salsicce, funghi, pomodori cotti e frittata: la Musla ha la nausea nel vedere scofanare tutto con grande appetito!! Saliamo in macchina alla volta di Lymington, dove ci attende il traghetto; sotto uno splendido e caldo sole che nel frattempo ha spazzato le nuvole basse attraversiamo la confusione e il traffico dei grandi agglomerati urbani di Poole e Bournemouth arrivando al porto con discreto anticipo.
Il traghetto si muove lentissimamente verso Wight (al confronto il ‘San Gottardo’ o il ‘Sempione’ che operano sul Lago Maggiore sono dei missili!) ma per fortuna, dopo venti minuti, giungiamo all’attracco di Yarmouth. Tentiamo inutilmente di trovare il nostro B&B ubicato a Totland Bay.. sarà più semplice trovarlo poi con le tenebre?! Mah! Ad ogni modo ci dirigiamo verso sud-ovest per percorrere interamente l’isola in senso antiorario. Visitiamo, nell’ordine, i bellissimi punti panoramici di Freshwater Bay, Compton Bay e Brook Beach: il tempo è meraviglioso e la prima impressione di questa costa è molto positiva. Ritroviamo le caratteristiche della Jurassic Coast che abbiamo lasciato stamane: piccoli e sperduti paesi, prati dagli stupendi contrasti cromatici (dal verde dell’erba al giallo intenso del grano) e bianche scogliere che si tuffano in un mare azzurro invitante (ahimè, non abbiamo con noi il costume!).
Ci fermiamo a pranzare nel delizioso paesino di Brightstone presso l’accogliente pub Seven: fa talmente caldo che cerchiamo un tavolino all’ombra per mangiare i nostri gustosi sandwich con patatine fritte. Il villaggio gode di un silenzio e di una tranquillità davvero invidiabili! Dopo aver fotografato gli immancabili cottage dal tetto di paglia, proseguiamo verso sud incontrando prima il St Catherine’s Lighthouse a Niton Undercliffe (che, come spesso accade, ci riporta alla memoria il nostro amato faro di Howth a Dublino) e quindi l’animata cittadina costiera di Ventnor. Continuiamo a risalire la costa verso nord-est fino a raggiungere Shanklin Old Village, paese davvero dolcissimo che sembra apparire da un libro di fiabe: graziose case colorate dai tetti di paglia costeggiano la via principale, ricca di locali e botteghe con prodotti tipici ed artigianali.
Percorriamo la A3055 attraversando una parte molto abitata dell’isola, incontrando la parte nuova di Shanklin, Sandown e quindi, tagliando verso nord, Ryde. A pochi km, facendo affidamento alle notizie raccolte prima della nostra partenza, riusciamo a identificare Quarr Abbey, un posto, che nelle nostre aspettative dovrebbe valere il viaggio! Qui è doveroso un inciso: la Quarr Abbey è un’abbazia benedettina piuttosto recente (inizi del secolo scorso) che si trova accanto a i resti di una vecchia abbazia cistercense, demolita in seguito alla dissoluzione dei monasteri negli anni intorno al 1530: ed è proprio quest’ultima che a noi interessa, in quanto ambientazione della fantastica trilogia thriller-esoterica di Glenn Cooper, uno dei nostri autori preferiti! L’attuale abbazia è una massiccia e anonima costruzione in mattoni rossi e, percorrendo un sentiero in mezzo ai campi, raggiungiamo infine i resti dell’antica abbazia di Vectis: purtroppo non è rimasto molto (a parte qualche muro di cinta e una dimora senza tetto) e in più il sito sarebbe interdetto perché vi sono dei lavori in corso. Facciamo un’eccezione al nostro consueto rispetto delle regole, scavalchiamo le basse recinzioni e iniziamo a camminare tra le rovine. E’ una sensazione strana, soprattutto perché è forte la suggestione delle immagini che la lettura dei libri ci ha trasmesso. Un po’ delusi, ripartiamo alla volta del bel Carisbrooke Castle posto in posizione dominante ma ormai purtroppo chiuso per le visite.
Attraversiamo la parte più caotica e urbanizzata dell’isola, intorno al capoluogo di Newport: qui si perde quasi la percezione di trovarsi in un’isola in mezzo al mare e pare invece di essere nelle periferie di una città metropolitana. Ormai abbiamo capito che Wight è una destinazione turistica molto frequentata e anche molto popolata. Quando ormai le prime luci del tramonto iniziano a fare capolino riusciamo, quasi per miracolo (!!) e dopo varie richieste di indicazioni, a trovare il nostro B&B a Totland: neanche il tempo di mettere giù le valigie e siamo di nuovo in macchina per l’ultimo appuntamento del nostro giro: The Needles, vera e propria icona di Isle of White! Si tratta di una fila di tre faraglioni gessosi che si elevano sul mare all’estremità occidentale dell’isola: su quello più lontano dalla costa si erge un faro. Il panorama, reso ancora più bello dalle luci del tramonto, è davvero da cartolina! Ed è incredibile come, pur essendo probabilmente uno dei punti più visitati dell’isola, il posto sia deserto e completamente a disposizione dei Musli per i loro numerosi scatti fotografici!
Stravolti, ma soddisfatti, facciamo ritorno al B&B dove, per nostra fortuna e comodità, vi è anche una locanda dove cenare: garlic bread e brie fritto (di cui ormai siamo molto ghiotti!), medaglioni di carne per il Muslo e tomini alla piastra per la Musla! Inutile citare le immancabili pinte.. che piacevolezza!!
Itinerario: Winfrith Newburgh – Lymington – Yarmouth (traghetto) – Isola di Wight (Km. 155)
Pernottamento: The Highdown Inn (comodo per la presenza del pub sottostante!) a Totland