Ci svegliamo in condizioni fisiche accettabili e dopo la colazione salutiamo la nostra Guest House con tutti i suoi abitanti (canidi e felini compresi); prima dello spostamento verso sud decidiamo di perlustrare le shacks, zone fatiscenti limitrofe alla cittadina, fatte di baracche piuttosto cadenti e con condizioni igieniche davvero al limite, popolate da povera gente che ha grandi difficoltà a trovare lavoro e cibo nel quotidiano. E’ uno spaccato di realtà molto impressionante, tipico delle regioni povere con contrasti alquanto forti tra le varie etnie. Percorriamo quindi verso sud la B1 alla volta della Okonjima Nature Reserve, una realtà dedicata alla conservazione di specie rare e in via di estinzione. Qui partecipiamo ad un tour organizzato nel Parco, dove riusciamo a vedere un gruppo di ghepardi (cheetah) sonnacchiosi che riposano all’ombra di un grande albero. Molto interessanti si rivelano i racconti della guida che illustra le attività della Fondazione Africat, impegnata tramite la ricerca e l’istruzione locale nella conservazione a lungo termine della fauna selvatica. Infatti i ghepardi che incontriamo sono stati salvati in varie situazioni di pericolo, oppure abbandonati da agricoltori che li tenevano in cattività.
Dopo questa interessante visita la fame ci attanaglia e quindi ci fermiamo direttamente a mangiare nella Riserva, anche se il Muslo accusa malesseri che non si riescono bene a identificare e che il soggetto non è in grado di esplicare (!). Nel primo pomeriggio riprendiamo quindi il percorso verso Windhoek con alla guida la Musla, che si destreggia alla grande con Savanna, anche se il percorso è abbastanza noioso! Dopo parecchi chilometri di strada sempre diritta giungiamo così alla Tenbergen Pension di Windhoek, un posto veramente molto bello. Si tratta di una sorta di villaggio moderno in stile olandese-tedesco in una zona residenziale della città in cui si trovano locali, uffici e vari negozi. La camera che ci viene destinata è spaziosa e ben arredata con un bagno sontuoso nel quale ci leviamo di dosso tutta la stanchezza del viaggio.
Prima di cena ci concediamo un aperitivo sulla terrazza dell’Hilton Hotel, con una vista spettacolare sul tramonto e sulla città. E’ una situazione che abbiamo pianificato fin dalla partenza, a chiusura di un viaggio davvero straordinario e meraviglioso! Contavamo di brindare al nostro ritorno sani e salvi nella “civiltà” e così è stato! La cena è da Joe’s Beerhouse, un locale veramente caratteristico d’impronta tedesca, in parte all’aperto, dove incontriamo una coppia di tedeschi con cui chiacchieriamo di viaggi e dei luoghi visti in questa parte di mondo. Siamo un po’ tristi ma appagati da un viaggio straordinario e così ci ritiriamo nella nostra stanza in attesa della partenza di domani.
Itinerario: Otjiwarongo – AfriCat – Windhoek (Km. 295)
Pernottamento: Tenbergen Pension Hotel
L’indomani ci aspetta il ritorno a casa: dopo una breve passeggiata nella zona ordinata e quasi artefatta di Tenbergen, salutiamo Savanna che, fedelmente e senza alcun problema, ci ha accompagnato per oltre 2.500 chilometri lungo le strade asfaltate (e non!) della Namibia. Anche al ritorno ci aspetta l’upgrade in business class da Adis Abeba a Milano… certo la business lounge dell’Ethiopian è abbastanza differente da quella di Malpensa! In ogni caso, ceniamo e poi… tutti a nanna per arrivare alle sei di mattina in Italia, si spera, riposati! Ciao Africa!
Itinerario: Windhoek => Aeroporto di Adis Abeba => Milano Malpensa