Ci risvegliamo con un bel sole e una temperatura fresca: questo perché, scopriamo dopo, ci troviamo a circa 1.100 metri sul livello del mare! La prima tappa di stamane è Adrian, ‘midpoint’ sulla Route tra Chicago e Los Angeles: non considerando le divagazioni dal percorso originale che poi faremo, mancano a Santa Monica ben 1.139 miglia. Qui visitiamo il ‘Midpoint Cafè’, in pieno stile ‘Happy Days’, che è sia bar sia negozio di souvenir della Route. Dopo tutto il caldo patito nelle Plains, non ci sembra vero di dover indossare il maglioncino! Giungiamo a Glenrio, classica ghost town per poi da qui prendere un tratto originale della Route addirittura sterrato che oltrepassa il confine portandoci in New Mexico: qui si percepisce la vera essenza della Route e di queste terre sconfinate. Siamo contornati solo da arbusti e da una fauna variegata di uccelli e insetti. Gli unici segni della presenza umana sono i resti della vecchia ferrovia che qui correva un tempo. Ormai il paesaggio è davvero diverso da quello che caratterizzava Oklahoma e Texas: il terreno è arido, vi sono solo erba e pochi cespugli, e in lontananza si scorgono i primi rilievi montuosi.
Arriviamo poi a Tucumcari, primo paese in cui inizia a sentirsi veramente l’influenza dei nativi indiani e dei conquistadores spagnoli. A differenza di altri posti sulla Route, Tucumcari ci appare un po’ più vivo e con innumerevoli motel ancora attivi. Qui acquistiamo i nostri cappellacci da cowboys che indossiamo immediatamente per entrare nella parte; risultano comunque parecchio ingombranti e quindi già ci domandiamo come faremo a portarli a casa! In un paesaggio sempre più brullo, secco e davvero spettacolare passiamo Santa Rosa, molto simile a Tucumcari, e quindi ci immettiamo nella 84, direzione Nord, strada che ci porterà a Las Vegas (non, ovviamente, quella più famosa del Nevada ma sempre in New Mexico vicino a Santa Fe). La strada è a dir poco spettacolare: solo erba intorno a noi e una striscia d’asfalto che, dritta, punta all’orizzonte. La cittadina è molto carina: in stile spagnolo, ha una piazza centrale molto bella da cui parte la Bridge St., sul percorso della vecchia Ruote, tracciato pre-1937. I negozi sono uno accanto all’altro e vendono generi di vera necessità e non chincaglierie come in altri posti! Addirittura vi sono caffè e ristoranti, in uno dei quali pranziamo con cibo messicano! Nella piazza si nota un hotel di antica fattura, il Plaza Hotel, uno degli edifici più antichi del paese. In questo posto delizioso, uno dei pochi con fattezze da vero e proprio paese, i Musli trovano anche l’acquisto giusto: due paia di Nike a un prezzo davvero eccezionale!! Felicità!
Poco dopo le 15, correndo sulla I-25, ci dirigiamo verso Santa Fe dove alloggeremo per due notti. Il posto ha le caratteristiche di un centro d’elite del turismo americano; infatti i 2.200 metri di altezza lo rendono gradevole d’estate e adatto per lo sci per la stagione invernale. La conseguenza ovvia è che anche i prezzi sono alti rispetto alla media. Il vecchio centro è un concentrato di edifici stile ‘adobe’ (un impasto di argilla, sabbia e paglia essiccata al sole), tra cui spicca la cattedrale dedicata a S. Francesco. Al tramonto è un tripudio di colori e di toni caldi: il sole sembra avere una luminosità fuori dal comune. La sera il clima rinfresca e noi ceniamo in un locale molto carino – ‘Railyard Restaurant’ – che propone piatti un po’ più ricercati rispetto alla media tex-mex!! Calata la sera anche la Musla cala paurosamente tanto è vero che io scrivo il diario mentre lei è sdraiata sul letto più di là che di qua!! Speriamo si riprenda per domani…!
Itinerario: Amarillo (TX) – Adrian (TX) – Glerio (TX) – San Jon (NM) – Tucumcari (NM) – Santa Rosa (NM) – Las Vegas (NM) – Santa Fe (NM) (Km. 490)
Pernottamento: Santa Fe Plaza Travelodge (ora Days Inn, molto bello vicino al centro!)