Fin da subito, ancora a Malpensa, sfruttiamo i benefici di esserci aggiudicati l’upgrade alla Business Class della prima tratta del nostro viaggio fino ad Addis Abeba con Ethiopian Airlines; trascorriamo infatti l’attesa del nostro volo, previsto in tarda serata, nella Sala Montale (ovvero la Business Lounge) dell’aeroporto, tra tramezzini, quiche e pizzettine e qualche (!) calice di vino che faciliteranno il nostro sonno una volta in aereo. La Musla, subito sistemata in posizione orizzontale, cade in un sonno profondo appena l’aereo decolla, per continuare a stare tra le braccia di Morfeo fino all’atterraggio ad Addis Abeba alle cinque di mattina. Per due come noi che non riescono a dormire in posizione seduta, i benefici della business sono davvero impagabili! Guardando fuori dalle vetrate dell’aeroporto, a differenza di quello che immaginavamo, scorgiamo molte montagne verdeggianti, bagnate da una leggera pioggia… e noi che pensavamo di atterrare in una landa deserta e assolata! Scopriamo invece che siamo a duemila metri di altitudine e quello che abbiamo di fronte è più un panorama scozzese che africano!
Il volo per Windhoek è molto poco gettonato e quindi la Musla ne approfitta per continuare il suo sonno sdraiata su una fila da quattro posti. Dopo aver pranzato a un orario imbarazzante (le 10.30 di mattina!), finalmente atterriamo poco dopo le 13 e subito respiriamo l’aria tersa e frizzante della terra namibiana; ci aspetta quindi una lunga trafila di incombenze burocratiche: passaporti, ritiro bagagli, acquisto della SIM card locale per garantirci la copertura internet in caso di emergenza e prelievo di contanti (qui, una particolarità: l’ATM, di default, restituisce banconote in valuta sudafricana e non namibiana, in quanto il cambio è 1 a 1 e vengono quindi considerate entrambe come valuta locale corrente). Prendiamo un taxi per raggiungere il nostro hotel: ci rendiamo conto che l’aeroporto è circondato dal nulla, vi è solo questa strada che, attraversando una distesa arida di cespugli gialli, porta alla capitale. La Musla intravede delle “cose” muoversi a lato strada e afferma che si tratti di scimmie: il Muslo è convinto che la malcapitata abbia le traveggole dovute alla stanchezza del viaggio e la guarda stranito ma poi anche lui si ricrede quando il taxista ci spiega trattarsi di baboons, ovvero di babbuini che vivono tra i cespugli e che ogni tanto si avvicinano alla strada per cercare cibo. La Musla si preoccupa un pochino perché teme un investimento di lì a poco ma il taxista non fa una piega e non rallenta nemmeno; i baboons si rivelano esperti nello schivare le auto!
Le prime impressioni sono comunque di un paese pulito (non notiamo sporco o immondizia a lato strada) in cui spesso fanno capolino alcune fattorie ad architettura tedesca: durante il viaggio ci abitueremo a questa apparente contraddizione… il nord Europa in Africa! Attraversiamo alcune zone della città tra cui Klein Windhoek (il quartiere bene e snob della città, per lo più popolato da Afrikaners e potere politico nero) e dintorni in cui si possono notare numerose case con tetti spioventi circondati da alti muri a protezione e addirittura recinzioni elettriche. Ci rilassiamo nel nostro hotel che si dimostra molto confortevole e godiamo della frescura del tardo pomeriggio (dopo il caldo eccezionale patito in patria!), testando la temperatura gelida dell’acqua della piscina! Dal piano alto della nostra camera ci godiamo un tramonto dai colori meravigliosi sulle montagne che circondano Windhoek e concludiamo la serata con una non indimenticabile pizza al ristorante (all’aperto!) dell’hotel… Va sottolineato che siamo a 1.650 m. di altezza e la temperatura di sera cala vertiginosamente; quindi tremiamo di freddo, nonostante felpa, piumino e falò acceso per riscaldare gli ospiti!
Itinerario: Milano Malpensa => Aeroporto di Adis Abeba => Windhoek
Pernottamento: Safari Court Hotel