Lasciamo Swakopmund percorrendo parte della Skeleton Coast verso nord: mare mosso e cielo grigio ci accompagnano lungo questo percorso, caratteristiche che insieme alle nebbie, fanno sì che questo tratto di mare sia così chiamato, in quanto teatro di numerosi naufragi di navi. Una di queste è il peschereccio Zeila, insabbiatosi nel 2008, il cui relitto è ben visibile poco prima di Hentie’s Bay. Lasciamo l’oceano e ci inoltriamo verso nord-est per chilometri e chilometri lungo una sterrata in buone condizioni che attraversa una piana desolata fatta di… nulla! Arriviamo quindi all’avamposto di Uis e qui iniziamo a notare lungo il percorso persone che cercano di vendere le merci più svariate, soprattutto pietre e minerali del luogo. Questo fatto aumenta ancor di più dopo Uis: lungo sterrate polverose e poco praticabili vi sono delle capanne in cui povere donne vestite con colori sgargianti cercano di attirare l’attenzione dei pochi automobilisti in transito per guadagnare qualche soldo facendosi scattare foto o vendendo umili monili. Ciò risulta ai nostri occhi abbastanza triste, ma bisogna anche comprendere le difficoltà che vivono queste popolazioni, probabilmente isolate dai circuiti turistici consueti. Nel frattempo il panorama cambia, diventando più montuoso e ci impone di affrontare alcuni passi su sterrate sempre più malmesse fino a quando, come una benedizione scesa dal cielo, si materializza una lingua d’asfalto liscia e nuovissima che ci conduce dritti fino al Damara Living Museum che intendiamo vistare. E’ un progetto statale per mantenere vive le tradizioni delle tribù indigene e nel contempo sostenere economicamente queste persone; anche se la ricostruzione è a beneficio di turista, è molto interessante seguire le loro spiegazioni sulle varie tecniche per accendere il fuoco e per utilizzare le erbe locali a scopi medicali, nonché assistere ad alcuni giochi e balli tradizionali.
Dopo pochi chilometri, con non poche difficoltà per trovarlo, giungiamo infine al Twyfelfontein Country Lodge; ci arriviamo nel primo pomeriggio nonostante la complessità della tappa odierna, fatta di tanta sabbia respirata e innumerevoli scossoni alla nostra colonna vertebrale! Il posto è davvero meraviglioso, incastonato com’è nella roccia e composto da suggestive casupole dal tetto di paglia. Godiamo di un meritato relax cullati dal rumore della cascata della piscina per poi cenare squisitamente a buffet: peccato che anche la Musla inizi ad accusare i prodromi di un malessere pseudo-influenzale! Ma teniamo botta…!!
Pernottamento: Twyfelfontein Country Lodge