Facciamo colazione a base di dolcetti arabi in uno dei pochi caffè aperti e poi imbocchiamo l’autostrada che porta al nord della città, dove le spiagge si fanno più selvagge e l’acqua del mare più bella, fino a raggiungere Haifa. Qui prendiamo la funicolare che porta al Monastero di Stella Maris che, scherzando con Max, rimarrà uno dei luoghi per nulla imperdibili del nostro viaggio, nonostante da qui si goda un bel panorama sul mare e sulla città. Riprendiamo la macchina per giungere poi ai Giardini Bahai che ci stupiscono con colori stupendi: prati verdissime e aiuole simmetriche di gerani curatissimi discendono a balze verso il mare creando un meraviglioso colpo d’occhio. Fa già molto caldo ma nulla al confronto di quando arriviamo a Tiberiade e al suo biblicamente famoso lago: data anche la depressione del terreno (siamo a -130 metri sotto il livello del mare), arriviamo tranquillamente a 35°C e, intontiti, abbiamo quasi delle visioni! Insomma, Tiberiade ci lascia alquanto perplessi; fatiscenti casermoni anni ’70 e una generale situazione di abbandono e decadenza non creano un’atmosfera particolarmente…biblica! Inoltre, le acque non proprio pulite del lago solcate da alcune barche con chiassosi gruppi di ragazzi e musica a palla fanno sì che non avremo un ricordo indelebile e positivo di questo luogo. Lo scoramento aumenta quando, come dei disperati, consumiamo il nostro triste pranzo a base di pacchetti di patatine e gelati confezionati, seduti al tavolo di un altrettanto triste baretto sulla via principale del luogo.
Non vediamo praticamente l’ora di lasciare questo posto e puntiamo dritti a Nazareth dove, per fortuna, troviamo una sistemazione davvero bella: due camere spaziosissime in una casa molto curata accolti dalla gentile padrona di casa con una temperatura più fresca di cinque gradi rispetto all’esterno. Nazareth è una città a prevalenza araba e quindi qui lo shabbah non crea problemi di chiusure di negozi e ristoranti. Visitiamo la Chiesa Ortodossa dell’Annunciazione, proprio vicino alla nostra casa, fino a raggiungere quella cattolica che, nonostante sia un edificio degli anni ’60, non stona affatto con quanto vi è intorno. Nel sagrato antistante, la sera si svolge una scenografica funzione di preghiera con candele, preti e suore, addirittura ripresa in diretta da Tele Padre Pio; noi ne veniamo risucchiati e non ci resta che prenderne parte, anche se l’intento era visitare la chiesa che, come nel pomeriggio, risulta ancora chiusa!
Ceniamo da ‘Tishreen’, grazioso locale con pietra a vista che propone cucina mediorientale un po’ ricercata. Per la Musla melanzane cotte al forno a legna con crema di tahini e per il Muslo pasta pasticciata con pollo e wurstel: è più forte di lui, dopo pochi giorni lontano da casa sente già la mancanza del suo piatto preferito! Nazareth è carina, vi è sempre una sorta di atmosfera natalizia, talvolta al limite del kitsch quando si tratta di luminarie, ma il contesto rimane piacevole.
Itinerario: Tel Aviv – Funicolare di Haifa – Giardini Bahai – Tiberiade – Nazareth (Km. 202)
Pernottamento: Miriam Short Rental