La partenza da Petra avviene di buon mattino, con un tempo meraviglioso ed un sole stupendo; separarsi da questo posto ci rilascia un po’ di nostalgia ma è anche vero che ci aspettano altre forti emozioni prima della fine del viaggio! Attraverso paesaggi montani piuttosto deserti giungiamo in primis al castello di Shobak; questa fortezza si trova a una trentina di chilometri a nord di Petra, sulla sommità di una ripida collina a un paio di chilometri dal villaggio di Shobak. Venne costruita nel 1115 da Baldovino I come stazione lungo la grande catena di forti che attraversavano la Giordania, in quella che era la via di collegamento commerciale tra Damasco e Il Cairo. E’ un imponente edificio fortificato e arroccato su una collina in posizione dominante. Considerato uno dei luoghi più interessanti della Giordania dal punto di vista storico, il Castello è stato occupato ininterrottamente dal XII al XX secolo. Gironzoliamo nelle rovine osservando il contrasto della pietra calcarea con il cielo di un blu intenso e luminoso; l’atmosfera è quasi surreale per via dei contrasti di colore davvero molto forti.
Proseguiamo poi verso nord lungo una strada che mostra piccoli e dispersi villaggi, in realtà miseri accampamenti beduini apparentemente senza luce né altre forme di servizi. Ci chiediamo come questa gente possa vivere in mezzo a queste lande desolate e quali aspirazioni possono nutrire gli abitanti di questi luoghi.
Dopo aver assodato che i giordani alla guida sono veramente molto pericolosi e che i pedoni, se possibile, lo sono ancor di più (!!) giungiamo alla fortezza di Al Karak, un castello costruito dai crociati nella prima metà del XII secolo per controllare i beduini e le vie carovaniere che da Damasco arrivavano fino a La Mecca. Possente e dominante, all’estremità nord – proprio sopra la Galleria dei Crociati – il castello presenta un grande terrazzo da cui si può ammirare una splendida vista sulla città sottostante. Anche qui visitiamo le parti più interessanti ricordando che alla fine del 2016 il luogo è stato oggetto di un attentato islamico in cui persero la vita dieci persone tra cui un turista canadese. In definitiva non ci rilascia particolari emozioni e quindi concludiamo brevemente la visita e, grazie alla fastidiosa insistenza da parte dei ristoratori della zona, invece che pranzare entriamo un una sorta di market e compriamo del cibo (patatine, dolci e altre schifezze!!) da mangiare in macchina lungo il percorso che ci porta verso nord, in direzione Mar Morto.
Così, tra una patatina e l’altra, iniziamo la lunga discesa che dai 930 metri di Al Karak ci porta ai meno 400 del nostro resort e la cosa crea un po’ di problemi al Muslo e alle sue delicate orecchie! A differenza dei percorsi fino ad ora intrapresi attraversiamo una zona più verde e molto coltivata, con laghetti e sorgenti di acqua. Giunti sul Mar Morto notiamo che la parte sud è molto industriale per via delle grandi saline presenti e mano a mano che risaliamo il paesaggio diventa sempre più ameno, con rocce a picco sul mare e spiagge di sale cristallizzato, difficilmente raggiungibili. Uno scenario davvero particolare e suggestivo, con Israele che dalla sponda opposta mostra la sua costa. Giungiamo quindi al nostro resort, l’Hilton Dead Sea, una meraviglia di hotel che immediatamente ci carica e ci invita ad assaggiare l’acqua del Mar Morto e i suoi fanghi terapeutici. Ci fiondiamo così in spiaggia per un bagno ristoratore ad una temperatura tiepida e non fastidiosa, per poi rilassarci nella piscina riscaldata soprastante, davanti alla bellezza di un tramonto su uno specchio d’acqua liscio come l’olio e senza una minima onda…fantastico!
Consumiamo la cena al buffet dell’hotel, con cibo di qualità e una svariata moltitudine di assaggi di piatti locali e un trionfo di dolci davvero straordinari!
Itinerario: Petra – Castello di Shobak – Castello di Al Karak – Mar Morto (Km. 231)
Pernottamento: Hilton Dead Sea Resort & Spa