Ore 5.29… sveglia! Arriviamo ad Heraklion in perfetto orario e finalmente lasciamo la nostra Saxo che, col passare dei giorni, abbiamo odiato sempre di più! L’imbarco in nave è una sorta di Far West che si protrarrà per più di un’ora! Noi, per fortuna, prendiamo subito possesso della nostra musla cabina dove consumeremo il pranzo a base di feta e schiacceremo due pisolini ristoratori. La nave balla, e di brutto! Proprio oggi doveva esserci mare grosso?
Dopo l’ultima tappa in terra cretese a Sitia, il traghetto si ferma all’isola di Kassos (il nome già è auto esplicativo di quanto ci sia su quest’isola… uno spuntone roccioso con un limitato raggruppamento di case) e arriva quindi a Karpathos.
Sbarchiamo a Pigadia, il suo capoluogo, verso le 19: ci appare come un piccolo gioiellino che non vediamo l’ora di vivere! All’Odyssey Hotel ci accoglie Helen, con la sua estrema gentilezza e ci mostra il nostro ‘studio’, che è davvero meraviglioso! Non ci sembra vero poterci fare una doccia, dopo tutta la salsedine accumulata nel viaggio.
Purtroppo ci accorgiamo che di italiani ce ne sono molti e anche del tipo spocchioso, ma noi siamo felici di poterci finalmente gustare una cenetta in riva al mare, da ‘Orea Karpathos’, ristorante più volte consigliato nei diari di viaggio che abbiamo letto. Dopo una settimana, assaggiamo finalmente un primo piatto locale: i Makarounes (gnocchetti di pasta conditi con olio e cipolla abbrustolita), davvero una delizia!
Stravolti ma felici, posiamo i nostri stanchi capini sui lettini musli dello studio muslo di quella musla di Helen!
Itinerario: Kalamaki – Heraklion (Km. 148) – Pigadia (Karpathos) (traghetto)
Pernottamento: Odyssey Hotel (posizione è strepitosa e accoglienza molto cordiale)