Oggi è giornata di trekking e la leggera pioggerellina con cui ci svegliamo non ci scoraggia certo! Dopo una sostanziosa colazione continentale preparata da Sue, ci mettiamo in macchina e raggiungiamo il punto d’inizio del sentiero che percorreremo lungo la meravigliosa Jurassic Coast, ovverosia l’affascinante villaggio fantasma di Tyneham. Il suo territorio è immerso nella brughiera e circondato da colline e scogliere calcaree che ne delimitano quasi naturalmente il territorio. Proprio per queste ragioni, nel 1943, l’allora Ministero della Guerra, decise di fare evacuare il villaggio per trasformarlo in un poligono di tiro per l’addestramento dei soldati. Questo esproprio avrebbe dovuto essere temporaneo, ma, a guerra ormai finita, il ministero emise un’ordinanza di esproprio definitivo e questo villaggio divenne ufficialmente luogo per addestramento militare. Nonostante il territorio sia pieno di rottami usati come bersagli e nonostante spesso ci siano veri e propri bombardamenti, la fauna selvatica ha trovato rifugio in quest’angolo di Inghilterra privo di agricoltura e sviluppo urbanistico. Con un misto di malinconia e curiosità ci aggiriamo tra le rovine ben conservate della chiesa, della scuola e delle altre case che una volta costituivano Tyneham.
Nel mentre è uscito il sole e, con una piacevole temperatura di circa 18 °C, ci inoltriamo quindi nel sentiero che, in mezzo ad aspri campi battuti dal vento, sale verso la fortezza di Flower’s Barrow, ben attenti a non uscire dal percorso in quanto molti cartelli ben poco rassicuranti avvertono la presenza di ordigni inesplosi che potrebbero farci saltare in aria da un momento all’altro.. benissimo! La passeggiata ci regala panorami a dir poco spettacolari, prima sulla campagna circostante, quindi sulle scogliere sotto di noi e infine sulla Worbarrow Bay, dove decidiamo inoltre di pranzare, come al solito in modo molto frugale! Il trekking è piacevole e i Musli affrontano le pendenze presenti con piglio montanaro! E’ una stupenda immersione nella natura selvaggia di questi luoghi: solo verde, mare e panorami a perdita d’occhio…una piacevolezza! Concludiamo la nostra passeggiata di 6,5 km prima del previsto, nel primo pomeriggio e, complice il sole che ormai non si nasconde più, decidiamo di tornare brevemente al B&B per una rinfrescata e poi di raggiungere in macchina la famosa Lulworth Cove, una baia che rappresenta una delle attrazioni turistiche più frequentate della zona. Il posto non tradisce la propria fama: abituati ormai alla quasi completa solitudine del sentiero all’interno della zona militare di Tyneham, rimaniamo sconvolti dalla distesa di automobili tutte in fila in un vicino spiazzo adibito a parcheggio e soprattutto dalla moltitudine di persone presenti sui prati e sulla spiaggia che circondano la baia. Bisogna dire che è weekend di ponte (Bank Holiday per loro) e quindi forse una spiegazione c’è, ma ci stupisce come una zona che ci era sembrata assai poco popolata e frequentata e ad ogni modo bucolica, raccolga all’improvviso così tanta gente. C’è chi prende il sole e c’è chi addirittura fa il bagno (ci accorgiamo poi che l’acqua, di un bellissimo verde-azzurro, è abbastanza tiepida). Dal parcheggio diparte un sentiero sterrato, che dal basso sembra essere percorso da decine e decine di piccole formiche (si tratta ovviamente di persone!), che porta a un altro posto da cartolina, la Durdle Door, una grande roccia di pietra calcarea che forma un suggestivo arco immerso nel mare. Saliamo fino in cima alla collina ma la Musla, sfinita dalla calura, si impunta e decide di fermarsi a riposare in un prato e di rimandare all’indomani la discesa e la conseguente visita alla famosa formazione rocciosa, nonostante i ripetuti tentativi del Muslo di rianimarla!! Che posti, comunque!
Risaliamo in macchina e ci dirigiamo quindi verso la penisola di Portland, fermandoci brevemente sulla meravigliosa Chesil Beach, una spiaggia lunga 29 km costituita da un’infinità di lisci ciottoli le cui dimensioni variano man mano che ci si allontana da Portland. Al camminarci sopra, i sassi producono un suono melodioso; è incredibile e tale la sua bellezza che immaginiamo sia artificiale (verremo poi smentiti da Sue che ci assicura circa la sua autenticità). Giungiamo al faro di Portland giusto in tempo per scattare qualche foto prima di essere investiti da un violento temporale… Riprendiamo la strada verso nord e ci fermiamo nella vivace cittadina di Weymouth: alcuni canali attraversano l’abitato e la presenza di numerosi pub e locali ci fanno apprezzare la vitalità del posto. Ahimè, non operiamo una scelta felice per la cena: optiamo per un ristorante che si spaccia per italo-spagnolo e decidiamo, incautamente, di provare la paella. Mai scelta fu più azzardata e nefasta! Mai, nella nostra vita, avevamo assaggiato una pappetta di riso così insipida e schifosa! Per fortuna affondiamo i nostri dispiaceri in un bel litro di sangria, questa sì abbastanza buona, e nell’immancabile garlic bread che, a inizio cena, ci aveva fatto ben sperare. Nel buio del Dorset e con un po’ di alcool in corpo, giungiamo miracolosamente a Winfrith, sbagliando ‘solo’ un paio di volte la strada, cosa di per sé davvero accettabile vista la nostra precaria condizione generale!
Itinerario: Winfrith Newburgh – Tyneham (trekking 6.5 km.) – Lulworth Cove – Penisola di Portland – Weymouth – Winfrith Newburgh (Km. 113)
Pernottamento: The Glebe House (dolce B&B immerso nella campagna!) a Winfrith Newburgh