Stamane, con grande tristezza nel cuore, lasciamo l’Hilton Resort che ci ha ospitato meravigliosamente in questi due giorni per spostarci verso Amman, capitale giordana. Ci muoviamo per tappe e la prima prevede la visita al Monte Nebo, luogo storico e dalla forte attrazione spirituale, dove si narra che Mosè riuscì a vedere la Terra Promessa prima di morire all’età di 120 anni; in questo punto è stato eretto il Memoriale e da lì si gode una vista straordinaria sui territori palestinesi, sul Mar Morto e su Gerico, fino ad intravedere Gerusalemme; l’emozione si mischia alla consapevolezza di trovarsi all’interno di un posto biblico, mèta di pellegrinaggi da tutto il mondo cristiano. La Musla è ben contenta di aver portato con sè il suo inseparabile binocolo che sfoggia per l’invidia dei numerosi turisti presenti!
Riprendiamo il viaggio raggiungendo dopo pochi chilometri Madaba, cittadina ospitale che sorge lungo la Strada dei Re. Qui convivono da secoli diverse religioni e si è così creato un interessante mix culturale: il 30% degli abitanti di Madaba è di religione cristiana (ortodossa e alcuni cattolici), il restante 70% invece è di religione musulmana. Passeggiando per le vie della città, spazzate da un fortissimo vento, si può sentire l’alternarsi dei canti del muezzin che invitano i fedeli alla preghiera ed il suono delle campane delle chiese. Noi facciamo un po’ di shopping nei negozietti del centro e gironzoliamo lungo un itinerario suggerito che tocca i posti più interessanti. L’attrazione principale di Madaba è senza dubbio la Chiesa di San Giorgio; ne ammiriamo il magnifico mosaico, realizzato nel 560 d.C., che rappresenta la cartina geografica della Palestina più antica al mondo. Il mosaico è stato soprannominato anche “il mosaico della Terra Santa” perché indica l’itinerario per raggiungere Gerusalemme passando per oltre 150 località; in realtà ad oggi ne rimangono solamente alcuni pezzi da cui si può immaginare cosa poteva essere l’originale, per grandezza e bellezza. Arriviamo poi alla chiesa cristiana della Decapitazione di S. Giovanni Battista, costruita all’inizio del XX secolo utilizzando, in parte, alcune pietre provenienti da antichi edifici in rovina. Anzitutto saliamo sul campanile della chiesa lungo un percorso assai problematico per via degli scalini stretti e alti e da lì, nonostante il forte vento, ammiriamo la vista sulla città e il panorama che spazia sulla verde campagna circostante; ma la parte più bella è il museo dell’Acropoli, allestito sotto la chiesa, dove si trovano alcuni resti degli edifici preesistenti e un suggestivo pozzo antico di tremila anni dove è ancora possibile estrarre l’acqua tramite un secchio. Completiamo il percorso visitando la Chiesa degli Apostoli, il cui nome deriva dalla presenza di uno stupefacente mosaico del 568 d.C. a loro dedicato.
Alla fine della visita, invece di pranzare, riprendiamo la macchina e decidiamo di raggiungere direttamente Amman che dista una trentina di chilometri. Il traffico che ci aspetta all’entrata della città è caotico e disordinato e anche solo trovare un parcheggio diventa un’impresa titanica, tale è il caos che regna nelle strade. Il tempo cambia e si rannuvola; nonostante ciò iniziamo un percorso a piedi nel centro cittadino e tocchiamo con mano la realtà di una città dove regna la confusione, lo smog e soprattutto la sporcizia! Le strade del centro sono un susseguirsi di negozi che prevalentemente hanno la merce esposta sul marciapiede: ciò crea non pochi problemi di transito! I pedoni, poi, attraversano le strade non curandosi di semafori, strisce pedonali o altro ma rischiando la vita in ogni momento e gli automobilisti sembra non si facciano problemi a strombazzare perennemente e a urlarsi addosso frasi incomprensibili ma poco carine… Però tutto scorre, lentamente e con i vigili che cercano di dare una parvenza di normalità ad un traffico che onestamente non ci era mai capitato di vedere. Se paragonata ad Amman, Milano ci sembra ora una sorta di piccola città di provincia a misura d’uomo… viaggiare e conoscere posti e culture diverse apre davvero la mente! Vistiamo anzitutto l’anfiteatro romano, il teatro più grande di tutta la Giordania, costruito intorno al 140 d.C. e quindi, mentre il vento si alza sempre più forte e le nuvole avanzano veloci, decidiamo di andare ad assaggiare i famosi falafel da ‘Hashem’, una sorta di istituzione ad Amman dove tutti, compresi i Reali di Giordania, hanno gustato questa specialità mediorientale. Il ristorante si trova nel suk e si mangia praticamente all’aperto e sulla strada; noi onoriamo la tavola ed apprezziamo i succulenti e gustosi falafel che ci vengono serviti con l’immancabile hummus!
Mentre passeggiamo notiamo che il centro di Amman è formato da vari suk, ognuno commercializza merci specifiche, dall’oro ai tessuti, dal cibo all’abbigliamento intimo per donne (che è molto discinto anche per i canoni occidentali!!); non è raro però trovare negozi che offrono un po’ di tutto senza avere una vera identità commerciale. Dopo aver gustato i dolci di ‘Habibah’ in Al Malek Al Hussein St., davvero eccezionali, decidiamo di tornare alla macchina e raggiungere il nostro hotel, non senza aver ‘sofferto’ pesantemente il traffico tentacolare di Amman! Questo aggettivo è quello che più riesce a descrivere la città… mai visto niente di simile! Finalmente, trovato il Toledo Hotel, cosa non così scontata, prendiamo possesso della nostra camera che, a differenza di altre, non si può dire sia spaziosa (ovviamente ciò accade sempre negli ultimi giorni delle nostre vacanze quando dobbiamo lottare con il dilemma della preparazione delle valigie)!! Già pregustiamo una bella nuotata in piscina con seguente sauna ma, ahimè, scopriamo che la Spa è riservata solamente agli uomini! La Musla, dopo una breve ma intensa sclerata, si rassegna e quindi non rimane che pensare alla cena; vista la stanchezza e la poca voglia di rimettersi in pista, optiamo per il ristorante dell’hotel che offre una menù a buffet abbastanza vario.
Itinerario: Mar Morto – Monte Nebo – Madaba – Amman (Km. 74)
Pernottamento: Toledo Hotel