A colazione il primo contatto con degli italiani: una coppia di Torino che sta raggiungendo Capo Nord. A dir la verità, inizialmente li evitiamo accuratamente (in quanto nei viaggi tendiamo a non avere contatti con i nostri connazionali per un senso di distacco che vogliamo garantirci in queste circostanze) poi, mossi da pentimento, ci scambiamo impressioni e informazioni sugli itinerari da noi seguiti. Riprendiamo il viaggio mentre il tempo ci è sfavorevole: il cielo è coperto anche se la temperatura è mite (comunque sempre intorno ai 12°C!) e le nuvole non invitano certo a scattare fotografie; raggiungiamo quindi velocemente il paese di Alta, dove la Musla intenderebbe fare shopping. Purtroppo ci troviamo di fronte a una situazione paradossale: il paese è grande, tutto distribuito lungo la costa di un fiordo ma talmente disaggregato da non riuscire a capire se esiste un centro al di là del grande parcheggio di un centro commerciale. Per di più, appena parcheggiata la macchina, mentre facciamo un salto al market per acquistare dei viveri, notiamo un solerte guardiano che si avvicina alla nostra macchina con fare sospetto. E’ munito di blocchetto delle contravvenzioni, penna e macchina fotografica; ci precipitiamo mentre il soggetto già inquadrava la nostra targa e scopriamo che il parcheggio è gratuito per un’ora ma bisogna comunque munirsi di biglietto al distributore automatico, il tutto ovviamente scritto in norvegese stretto! C’è da sottolineare che in questo paese nulla è gratuito e le regole sono da tutti rispettate in maniera talebana e se si osa trasgredire anche minimamente si è immediatamente ripresi e accusati dagli stessi cittadini. Sintomatico è l’episodio seguente: la Musla parcheggia Elisa con una ruota sulla striscia che delimita lo spazio di parcheggio rendendo leggermente disagevole l’entrata in auto del posto accanto; subito un arzilla signora richiama l’attenzione facendo notare che non riesce ad aprire la portiera in tutta la sua ampiezza. A questo punto, la Musla non ne può proprio più di questo integralismo, accende il motore e abbandona la scena come se nulla fosse.
Riprendiamo a macinare chilometri mentre il cielo inizia a regalarci ampie schiarite che migliorano il nostro umore. Lo spettacolo dei fiordi è ora ancor più meraviglioso, i colori si ravvivano e i monti fanno intravedere ancora la neve dell’inverno. Ci fermiamo per il pranzo davanti a un panorama di rara bellezza e consumiamo le nostre vivande al sole nel solito tavolo in legno ai bordi del fiordo. Nel pomeriggio raggiungiamo Olderdalen e da qui, con il traghetto, ci portiamo nell’altro versante nel paese di Lyngen. A una decina di chilometri più a sud, si trova la nostra sistemazione per la notte, che per oggi è davvero qualcosa di straordinario: uno chalet su due piani, tutto in legno sul fianco di una collina con una vista indescrivibile di fronte. Arredato in maniera molto confortevole, è anche dotato di una doccia-sauna (che il Muslo sperimenterà con entusiasmo) e di una cucina attrezzata. Grazie a questo e visto che in paese non esiste nemmeno uno straccio di bar/tavola calda etc., i Musli decidono di fare la spesa al supermercato del paese e cenare in casa. Il menù (volutamente e un po’ obbligatoriamente poco salutare) prevede: patatine e arachidi per aperitivo, acqua dell’artico (il vino, che in ogni caso costerebbe un patrimonio, è introvabile!), pane ai cereali, lasagne surgelate Findus e coni gelato finali. La cena risulta piuttosto pesante e quindi i Musli si accoccolano sulle comodissime poltrone del salotto e si godono il panorama nel silenzio più assoluto. Nota finale: sulla strada che porta da Storslett a Olderdalen, i Musli si sono imbattuti nella macchina di Google che mappa le strade di tutto il mondo per la modalità Streetview… quindi fra poco sulla rete si vedrà Elisa!!
Itinerario: Skaidi (Norvegia) – Alta (Norvegia) – Lyngseidet (Norvegia) (Km. 318)
Pernottamento: Solvik Farm (uno chalet a due piani, con ogni comfort, tutto per noi: semplicemente spettacolare!!)