Oggi sveglia presto perché ci aspetta l’esplorazione della parte sud di Creta. Dopo aver percorso una spettacolare strada nell’entroterra e fatto tappa a Kandanos (dove nessuno sembra lavorare, solo il parrucchiere, gli altri sono tutti al Kafenion!) giungiamo a Paleochora, che sembra sospesa tra due mari e vanta una miriade di caffè all’ombra degli alberi del paese. Ci avventuriamo quindi per una strada che tutto sembra tranne che una sterrata. Tutto bene fino a Prodromi (a parte varie incursioni di capre sulla strada!) ma poi ecco la sorpresa: inizia una strada non asfaltata che si inerpica in alto in alto, dove sembra non esserci vita (due pallettoni di fucile in mezzo alla strada non ci rassicurano certamente!). La Saxo regge e il Muslo riesce a tenerla in strada con maestria.
Arriviamo ad una chiesetta solitaria poco prima di Maza; l’atmosfera è magica, il panorama stupendo e l’unico rumore è il vento che soffia tra i cespuglietti di timo: questa è la vera essenza della Grecia!
Dopo poco, finalmente, strada asfaltata e arrivo nella spiaggia di Sougia, davvero bella incastonata tra le colline di ulivi. Qui pigriamo e ci godiamo il meritato riposo! Il ritorno si rivela altrettanto lungo e periglioso ma alla fine arriviamo da Mike; decidiamo di cenare in una taverna dell’entroterra. La scelta cade sul paesino di Daratso, a pochi chilometri da Kalamaki. Qui abusiamo di tzatziki, beef stifado e souvlaki di pesce spada, cenando in un suggestiva piazzetta del paese contornati da avventori indigeni: la Musla è convinta che si ricorderà a distanza di anni della bontà del suo piatto!
Itinerario: Kalamaki – Kandanos – Paleochora – Prodromi – Sougia – Kalamaki (Km. 138)