Diamo il nostro arrivederci ad Amsterdam in una giornata leggermente più fredda delle precedenti ma sempre col sole che spesso fa capolino: non possiamo proprio lamentarci della clemenza del tempo! Girovaghiamo tra i canali ormai conosciuti e facciamo un giro di un’ora con un battello delle numerose compagnie sparse un po’ in tutta la città; navigando riusciamo ad avere una prospettiva differente sui palazzi, sulla vita che si svolge in città e, grazie alle spiegazioni multi-lingue, anche sui canali stessi: davvero affascinante! Percorrendo la centralissima Damrak, non possiamo non fare una puntatina al Sex Museum; tendente al kitsch, in chiave spesso ironica (indimenticabile è la statua in movimento di un maniaco che, al passaggio del visitatore, si apre l’impermeabile per mostrare le sue grazie!) ripercorre usi e costumi sessuali di questo e dei due precedenti secoli. E’ una via di mezzo tra galleria pittorica e museo delle cere ma è comunque simpatico!
Pranziamo da ‘Hartenkaas’ in Reestraat, le cui specialità sono i panini ripieni con il tipico formaggio olandese. Arricchiamo il nostro pasto da ‘Rene’s’ in Damstraat, il nostro fornitore ufficiale di dolci e cappuccini. Quindi ci rechiamo al mercato dei fiori sul canale Singel (tra piazza Munt e piazza Konings): un’abbondanza di bulbi di tulipani, di fiori e di piante mai vista! Appagati dagli acquisti, ci riposiamo nella tranquillità del Begijnhof: Il luogo è un ex-beghinaggio, fondato nel 1346 da una confraternita di beghine (sorellanze laiche di donne religiose che dedicavano la propria vita all’assistenza di malati ed anziani); è molto simile, anche se molto più piccolo, di quello da noi visitato a Bruges. Si comprende come le attinenze con i vicini Belgi sono numerose e riguardano soprattutto architettura e cibo (anche qui diffusissimo l’uso della patata in tutte le salse e la produzione di cioccolato).
Gironzoliamo ancora un po’ ed entriamo quindi nel monumentale ed elegante complesso commerciale di Magna Plaza vicino a piazza Dam per poi salutare definitivamente questa bellissima città!
L’opinione che ci eravamo fatti sulla micraniosa precisione degli olandesi viene ahimè smentita al momento dell’andata in aeroporto: dopo aver già acquistato i biglietti, tutti i treni diretti all’aeroporto di Schiphol vengono improvvisamente e misteriosamente cancellati. Nelle stazioni olandesi non esiste aiuto ‘umano’ ma solo biglietterie automatiche e una colonnina di soccorso e richiesta di informazioni a cui bisogna suonare, manco fosse un citofono, e attendere che qualcuno risponda dalla centrale operativa. Dopo complesse spiegazioni in inglese, ci viene consigliato di prendere l’autobus che è fermo proprio di fronte alla stazione: peccato che si debba nuovamente pagare i biglietti, in quanto trattasi di due compagnie differenti!
All’andata avevamo osservato la maestosità dell’aeroporto di Amsterdam, pregustando per il ritorno una bella cenetta e lo shopping dell’ultimo minuto ma purtroppo facciamo l’errore di passare subito il controllo di sicurezza e, in men che non si dica, ci ritroviamo in una landa desolata in cui vi è un poverissimo duty-free e due malinconici barettini in cui fatichiamo a trovare qualcosa da mangiare: bere una birra rimane l’unica soluzione per scrollarci di dosso delusione mista a tristezza, soprattutto perché il nostro volo Easyjet è in ritardo; sorvoliamo poi sul trattamento ricevuto dalla compagnia aerea che ci ha lasciato in piedi in coda, come bestie alla toelettatura, per più di un’ora! Ad ogni modo…goodbye Amsterdam, see you soon!
Itinerario: Amsterdam – Aeroporto di Schiphol => Milano Malpensa