Dopo un sonno agitato per la Musla (che nel cuore della notte asserisce di avere la sensazione di presenze aliene di piccoli insetti nel letto, cosa peraltro sconfessata da un attento esame delle lenzuola da parte del Muslo), si parte puntando verso Nord-Est alla volta della Frecynet Peninsula a circa 200 chilometri da Hobart e méta assolutamente imperdibile della Tasmania. Arriviamo con un po’ di ritardo a causa di problematici innesti stradali anche se il Muslo cerca di recuperare strada facendo! A Coles Bay, ultimo centro abitato prima dell’ingresso nel parco, ci procuriamo del cibo, una fantastica focaccia al formaggio e olive e due brioches giganti. Organizzati quindi con acqua, zaini e giacche iniziamo il nostro percorso di trekking nel bush e, dopo circa un’ora di aspra salita, arriviamo al Wineglass Bay Lookout: sotto di noi lo spettacolo di una spiaggia di sabbia bianchissima lunga vari chilometri con ai lati scogliere frastagliate di colore rosso vivo. Purtroppo il tempo, grigio e nuvoloso, non dà risalto alla meraviglia di colori che abbiamo di fronte. Qui consumiamo il nostro pasto e immediatamente ci rendiamo conto che quella focaccia all’apparenza appetitosa non è che gomma insapore, oltre tutto di difficile gestione che peserà sui nostri stomaci per l’intera giornata, serata compresa!
Il trekking prevede ora un percorso ad anello che, alla fine, in tutto conta 11 chilometri. Camminiamo nelle foreste di eucalipto spazzate da un forte vento proveniente dal mare che, a tratti, ci fa temere qualche ramo spezzato in testa. Giungiamo alla bellissima Wineglass Bay Beach e qui, nella selvaggia cornice di solitudine, incontriamo un grosso canguro in cerca di cibo. Ci sentiamo davvero in un posto fuori dal mondo! Riprendiamo il percorso che ci fa prima salire all’interno del bush e quindi ci conduce all’Hazards Beach, altra meraviglia della natura selvaggia e isolata; non possiamo fare a meno di trascorrere alcuni minuti in silenzio ammirati da quello che la natura ci offre. Rientrati nel bush, abbiamo un’altra forte emozione: ci troviamo di fronte a una famiglia di canguri che pacifica gironzola per la foresta. Anche qui abbiamo la sensazione di essere in un paradiso terrestre!
La fatica comincia a farsi sentire e, come al solito, è la Musla, nonostante la giovane età, la prima e unica ad accusare i seguenti problemi: pernicioso dolore alla falange del dito medio del piede destro, acuta sensazione di sofferenza al bacino, drammatici problemi di digestione, sudorazione eccessiva e giramenti di testa. In siffatte condizioni riusciamo comunque a raggiungere la méta, felici e soddisfatti di una giornata così bella. Sulla via del ritorno, ci fermiamo ad ammirare la Honeymoon Bay (per ovvie ragioni!!) e Cape Tourville e quindi scattiamo numerose foto alla stupenda campagna circostante mentre il sole ci regala un cielo dipinto. Ancora troppo lontani da Hobart, ci fermiamo a cenare a Orford in un ristorante che vanta addirittura un forno a legna per le pizze e soprattutto garantisce l’utilizzo di alimenti esclusivamente della Tasmania. Il Muslo cade nella trappola della pasta e ordina un insipido e acquoso piatto di spaghetti alla bolognese mentre la Musla, saggia, opta per un piatto di assaggi di formaggi locali con olive e noci. Facciamo ritorno a casa quando ormai è il crepuscolo facendo sempre molta attenzione agli amici animali che si possono trovare in strada.
Itinerario: Hobart – Freycinet National Park – Swansea – Coles Bay – Wineglass Bay – Hazards Beach – Cape Tourville – Hobart (Km. 390)
Pernottamento: Best Western Blue Hills Motel (ora non più Best Western – ok)